Corso Vittorio Emanuele II, 23; 10125, Torino.
Sala prove: Via Principe Tommaso, 1; 10125, Torino.
Il Coro si riunisce per le prove ogni mercoledì alle ore 20.00.
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L’evoluzione architettonica dei templi valdesi (il primo fu costruito nella primavera del 1555 in Val d’Angrogna, in località S. Lorenzo) è strettamente connessa con le condizioni del ghetto e della subalternità in cui i fedeli furono costretti nelle vallate alpine del pinerolese sino alla loro emancipazione attraverso il riconoscimento dei diritti civili (Lettere patenti di Carlo Alberto, 1848). I templi del XVI-XVIII secolo sono a pianta rettangolare o quadrata, con il pulpito a latere, e arredati solo con panche in legno; si presentano rigorosi, lineari, privi di decorazioni, immagini e statue, nel rispetto del Comandamento che ne vieta l’uso (Esodo 20: 4-6); sulle pareti compaiono talvolta citazioni bibliche.
Con l’emancipazione il desiderio di essere visibili e presenti nella società italiana induce a costruire edifici per il culto evangelico, in molte regioni d’Italia, in modo che si riconosca immediatamente la tipologia ecclesiastica; si va dallo stile neogotico-eclettico del Tempio Valdese di Torino (architetto Luigi Formento, edificato nel 1853) a progetti moderni e razionali in cui la sala di culto è spesso utilizzata anche per altre manifestazioni culturali, musicali e sociali.
Sulla parete opposta all’abside si colloca la cantoria, sede preferenziale del Coro valdese, che esegue inni durante i culti delle solennità. Vi si trova pure un grande organo a muro, realizzato ai primi del Novecento dalla ditta Vegezzi-Bossi e attualmente non in funzione: lo sostituisce, accanto all’abside, un organo positivo armonizzato secondo lo stile bachiano (unico esemplare in città), firmato dalla ditta Pinchi di Foligno nel 1997.
Tentacinque grandi vetrate a colori, realizzate nel secondo dopoguerra dal pittore Vincenzo Taccia, contribuiscono, con la luce calda e soffusa che da esse traspare, a mantenere un’atmosfera idonea al raccoglimento e alla preghiera.
Il tempio è strutturalmente collegato ai locali della retrostante Casa Valdese secondo il modello tedesco della “Gemeindehaus”. Il culto domenicale è celebrato alle ore 10.30.

- Due manuali di 54 note;
- Pedaliera di 30 note;
- 17 registri, 20 file;
- Meccanica sospesa per le tastiere e meccanica per il pedale e i registri;
- 950+ canne;
- Accordatura: 415 Hz - Werckmeister III.
Composizione fonica
I: Hauptwerk Prinzipal 8' Oktave 4' Mixtur IV fach Rohrflöte 8' Flöte 2' Gedackt 16' Flöte 4' Krummhorn 8' |
II: Brustwerk Gedackt 8' Rohrflöte 4' Nasat 3' Prinzipal 2' Terz 1 3/5' |
Pedal
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Unioni |